Il pescatore
“Andaemuuuu … fòrsa donneeeee …. péscio fréscoooooo … nu faevelo scappà!” (Andiamo… forza donne… pesce fresco… non fatevelo scappare!)
Sento ancora l’urlo della pescivendola che il venerdì mattina saliva la valle e arrivava fino al mio paese portando con se il pesce fresco appena pescato. Le donne si ammassavano intorno al quel piccolo carrettino e facevano la spesa; immancabilmente su tante tavole, quel giorno, si sarebbe mangiato pesce.
Son passati anni e anche tanti, ma ancora qualcuno che vive di questo faticoso e imprevedibile lavoro esiste.
A Noli, ogni giorno, piccoli gozzi, con marinai cotti dal sole degli anni, prendono il largo e vanno a “cercar fortuna” sperando di pescare del pesce per poterlo vendere.
E’ un mondo affascinante e anche poco conosciuto. Ora è tutto un fast food e take away, ma che bello sarebbe dare risalto a chi non si è fatto travolgere dai ritmi della modernità che avanza. Che bello sarebbe se, almeno qualche volta, ci regalassimo un “passo in meno” del nostro correre quotidiano. Avessimo la forza di “fermarci” e renderci conto che intorno a noi c’è una ricchezza che va nuovamente valorizzata.
C’è gente che non ha voluto farsi travolgere dal ritmo frenetico della modernità e ha avuto il coraggio e la forza di seguire i ritmi della natura e lasciarsi coccolare da Lei che da sempre si è presa cura di noi.
Questi uomini (e donne) che vivono ancora con i mestieri di un tempo non solo ci danno la possibilità di vedere qualcosa che si va perdendo, ma ci regalano la possibilità di fermarci e godere di ciò che abbiamo.