CIMA O CORDA ?

Se un marinaio urlasse dal bordo di una barca o anche da terra: “tira una corda!“ sarebbe prima di tutto ben poco marinaio perché sarebbe ignaro che un tale termine, su qualsiasi barca, esiste solo per agitare il batacchio della campana, se mai ce ne fosse una, e che ogni altro “cavo tessile” assume il nome che ne distingue la funzione: drizza, scotta, cima, sagola, stroppo, messaggero, amantiglio, barbetta, codetta, spring, traversino, borose, matafione, gomena, ecc.
Una manovra può determinare la salvezza o meno della barca e dell’equipaggio e il comandante dell’imbarcazione non deve lasciare dubbi all’ordine che dà.
Chi riceve l’ordine, dal canto suo, deve saper precisamente a che cosa serve quella determinata parte di “cavo” al quale ci si riferisce.
La drizza, ad esempio, serve a sollevare e la scotta invece a regolare una vela, la cima o la gomena (dipende dalla grossezza del cavo) si adopera per ormeggiare, la sagola si distingue per il suo piccolo diametro, lo stroppo è uno spezzone, il messaggero è una guida passacavo a perdere, la barbetta serve al traino e infine il matafione trattiene la vela terzarolata, bisognerà però sapere anche cosa significhi il termine preciso: addugliare, cazzare, assuccare, filare, lascare, mollare, incattivare, incocciare, giuncare, intugliare e abbisciare.

Addugliare è il modo corretto per raccogliere a matassa un cavo; cazzare significa tendere maggiormente; assucare è un sinonimo di cazzare, ma solamente dopo aver lascato; se viene ordinato filare si intende allentare la presa scorrendo, mentre lascare è quando si riduce la presa e infine verrà dato l’ordine di mollare quando si vorrà togliere tutta la tensione.

Incattivare è più noto come incattivarsi, cioè l’impigliarsi o l’intrecciarsi di una cima su se stessa, con altri cavi o su oggetti estranei. Incocciare corrisponde ad attaccare stabilmente una cima a un punto fisso della barca; dare volta significa proprio legare saldamente una cima a un sostegno, se poi il cavo compie un giro completo avrete dato a collo. Giuncare è un termine molto specialistico e forse inopportuno fra i “cavi tessili“, poiché leggeri fili di lana vengono usati per legare, come un salame, lo spinnaker quando, issandolo, non si vuole che si apra prima di cazzare la base. Intugliare significa collegare tra loro due cime per allungare un cavo. Abbisciare è diventata una finezza estetica che pochi compiono sulle cime che vengono abbandonate in disordine sul ponte. Originariamente significava stendere un cavo come una “biscia“ affinchè poi non s’imbrogliasse, più spesso vuol dire riporre su di un piano, con spire concentriche, una cima creando quasi un tappetino rotondo piacevole da vedere.
In questa galleria ho dato spazio a particolari di questi tipi di “cavi tessili” che a seconda della posizione e del lavoro che fanno hanno un preciso nome.

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